Moscow Mule: 75 anni e non sentirli

Il Moscow Mule è un long drink a base di vodka, succo di lime e ginger beer (birra allo zenzero). Si tratta di un cocktail molto famoso, particolarmente tornato in auge in tempi recenti grazie alle numerosissime varianti (molto spesso a base di frutta quali more, fragole o altri frutti di bosco) che vengono continuamente inventate in ogni parte del mondo, specialmente oltre oceano.
Quest'anno il Moscow Mule marca tre quarti di secolo: fu infatti inventato nel 1941, periodo in cui esplose una certa passione per la vodka negli Stati Uniti. L'invenzione è attribuita a John G. Martin della Heublein Spirits (celebre distributore di alcolici della East Coast americana) e Jack Morgan, presidente della Cock and Bull (marchio produttore di ginger beer) nonché proprietario dell'omonimo bar-ristorante di Los Angeles.

Ciò che rende particolarmente apprezzato questo drink, oltre al suo gusto davvero travolgente, è la consueta presentazione in tazza di rame (le ormai celeberrime copper mugs): è stato lo stesso John Martin a volere che si optasse per questa soluzione, proponendola a tutti i baristi che aveva occasione di incontrare durante i suoi viaggi a scopo promozionale per rendere noto al pubblico il Moscow Mule stesso e la vodka Smirnoff. A dirla tutta, è normale consuetudine, oggigiorno, servirlo anche in comunissimi bicchieri di tipo highball, ma in tutta onestà, una copper mug, oltre ad essere esteticamente ben più degna di nota grazie al suo fine tocco vintage, è davvero l'ideale per mantenere fresco il drink per più tempo possibile.
Mi sembra doveroso precisare una piccola cosa riguardo alla componente frizzante del drink: non è raro trovare professionisti che utilizzano il ginger ale al posto della ginger beer. In realtà le due bevande hanno un'origine diversa. Il ginger beer nacque prima (durante l'Ottocento), in Inghilterra, dove veniva usato come rimedio per il mal di mare (lo zenzero è un noto rimedio contro la nausea) mentre il ginger ale, contrariamente a quanto si può pensare, arrivò dopo. La differenza tra le due bevande consiste nel fatto che il ginger ale è un soft drink a base di zenzero con anidride carbonica aggiunta (pertanto si tratta di una bevanda analcolica) mentre la ginger beer, proprio come la birra, prevede un processo di fermentazione, che potrebbe portare ad un prodotto finale con una lievissima percentuale alcolica (eventualmente scritta in etichetta). Dal punto di vista dell'utilizzo in un Moscow Mule, si potrebbe dire che vanno ampiamente bene entrambe le bevande ma la tradizione (e anche il senso comune) prevedono la ginger beer.
Il Moscow Mule è anche inserito nella lista ufficiale I.B.A. e fa parte di una famiglia di cocktail chiamati "buck" o appunto "mule", che prevedono l'aggiunta di ginger beer (o ginger ale) e succo di lime ad una componente formata da un distillato (ad esempio un Rum buck non è altro che rum con aggiunta di ginger beer e succo di lime): i più famosi tra i buck sono proprio il Moscow Mule; il Ginger Rogers, o London buck (con gin) e il Dark'N'Stormy (con rum scuro).
A piacere è possibile dare un tocco di freschezza in più al drink con un po' di menta fresca (come nel drink preparato da me, in foto): il risultato è un drink decisamente rinfrescante, ottimo come long drink ma anche come after dinner, per via delle proprietà digestive dello zenzero e del lime. Sul finale presenta un moderato pizzicore, dovuto ancora una volta alla piccantezza dello zenzero, e una moderata frizzantezza.
In conclusione, oltre ad augurare altri 75 di questi anni a questa (ormai) leggenda della mixologia, non mi resta che consigliarvi di tutto cuore, qualora non l'aveste già fatto, di provarlo; se siete appassionati di drink poco alcolici e frizzanti, e se non vi dispiace un lieve sentore piccante, non vi deluderà di certo.

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