Drink alla fiamma: si guarda ma non si tocca

Quella dei drink alla fiamma è un'arte molto antica, conosciuta e praticata sin dai tempi del leggendario Jerry Thomas (già prima del 1900), tuttavia c'è da dire che va considerato il modo migliore di usare il fuoco per far andare di pari passo la buona presentazione del cocktail ma anche il sapore finale; occorre inoltre tener conto delle giuste misure di sicurezza da adottare sia durante la preparazione (per non avere spiacevoli incidenti), sia durante l'assunzione del drink, facendo in modo che non ci si scotti e che si possa godere di una buona bevuta.
Ci sono vari modi (e varie materie prime che ci permettono una buona esecuzione) per utilizzare la fiamma in modo da dare al drink quel piglio in più che non dispiace mai: vediamone alcuni.

Una consuetudine ormai conclamata è quella di servire l'iconico B52 alla fiamma, incendiando lo strato superiore. Nell'immagine che vedete sulla destra, lo strato superiore è composto da Grand Marnier ma le preparazioni e le varianti che questo drink può assumere sono molteplici: basti pensare che, essendo questo dettaglio ovviamente legato ad una corposa componente alcolica che incendiandosi produce la fiamma che noi vediamo, un liquore più o meno alcolico può fare una grande differenza. Una variante del B52, il B55, ha lo strato superiore fatto di assenzio (70% vol. contro il 40% del Grand Marnier, vedremo in seguito cosa cambia).
Per questa esecuzione basta soltanto incendiare con una fiammella lo strato superiore dopo averlo versato nello shot.
Per berlo è consigliabile una cannuccia in metallo o una rapida assunzione direttamente dallo shot ma se non ci si sente sicuri spegnete semplicemente la fiamma con un soffio deciso e bevete regolarmente. Badate bene che trattandosi di uno shot la componente alcolica della bevanda è più alta in relazione ad un consueto drink quindi se ne consiglia un'assunzione moderata e responsabile (raramente ci si ritrova a parlare di shot su In the Glass proprio per questa ragione: preferiamo occuparci di drink che possano deliziarci più a lungo e per più sorsi).


I liquori non sono gli unici a saperci regalare una "calda emozione". Esistono infatti alimenti che opportunamente utilizzati producono una fiamma degna di nota: è il caso della cannella. Questa spezia infatti, se incendiata produce delle scenografiche scintille; ne risente, logicamente, anche il sapore del cocktail, che assumerà subito un intrigante sentore speziato che completa alla perfezione le giuste preparazioni.
Nelle foto sto utilizzando la cannella su un drink di mia creazione (potete vederli tutti nella pagina dedicata) a base di scotch e succo di carruba.
Per l'esecuzione è necessario versare qualche pizzico di cannella su una fiamma (un cannello o un semplice accendigas andranno benissimo).









Come ultimo caso ecco una soluzione spesso usata nei tiki drinks. Si tratta di un limone scavato (o altri agrumi, va bene anche un passion fruit) adagiato sull'orlo del bicchiere, dentro il quale viene versato un alcolico ad alta gradazione (solitamente il rum 151 proof, io ho utilizzato il Latte di Suocera, un centerbe dalla gradazione del 70% vol.) che sarà poi incendiato. Nell'immagine ho optato per un drink preparato con la tecnica del floating (uno degli ingredienti "galleggia" su quelli sottostanti) peraltro praticando un piccolo foro sulla parte inferiore del limone cosicché il liquido incendiato possa piano piano fluire nel bicchiere unendosi agli altri ingredienti (ecco perché ho preferito utilizzare due stuzzicadenti per tenerlo su).
Una volta versato il "combustibile" nel limone scavato non resterà altro da fare che incendiare il liquido anzi, vi dirò di più: io ho persino messo tre chicchi di melagrana nel limone insieme al centerbe, che poi possono tranquillamente essere mangiati (il sapore è davvero stupendo). Certamente trattandosi di un alcolico ad altissima gradazione la fiamma sarà decisamente più corposa di quella generata da un alcolico 80 proof quindi vi raccomando la massima cautela.

Per concludere, vi rimando alla pagina Facebook di In the Glass, dove potete (oltre che visualizzare in comodità tutti gli articoli e le foto) vedere i video di questi ultimi due drink, nei quali sono esattamente visualizzate le tecniche di cui sopra. Salute!

Commenti

Post più popolari