Mojito: partito da Cuba, arrivato sui banconi dei bar di tutto il mondo
Il mojito è un long drink a base di rum bianco, zucchero di canna, lime, foglie di menta e soda. Perdonate se sono lapalissiano, ovviamente tutti sanno cos'è un mojito, ma è proprio grazie alla sua immensa popolarità che merita uno spazio su questo blog (e nella lista dei drink IBA). Oltretutto adesso che ci troviamo a estate inoltrata (perlomeno nell'emisfero boreale) il mojito è proprio il drink indicato, anche se, estate o inverno che sia è sempre un'ottima scelta.
Come sempre partiamo da qualche cenno storico: il mojito nasce a Cuba ma non è ancora stata definita bene la sua origine. Molti sostengono che già nel XIV secolo Sir Francis Drake avesse inventato una sorta di surrogato di mojito con aguardiente (termine che in spagnolo denota un qualsiasi distillato non invecchiato di gradazione prossima al 40%, ma che in questo contesto con ogni probabilità fa riferimento ad un rum non invecchiato), lime, acqua, zucchero di canna raffinato e menta. Tuttavia fu la Bacardi a dare popolarità al drink nella metà del 1800. Per quanto riguarda la versione moderna si fanno i nomi di tanti baristi della Bodeguita del Medio, il celeberrimo bar ristorante dell'Avana; si ritiene che Angel Martinez, il quale rilevò il locale all'apice della sua popolarità, nel 1942, propose il definitivo mojito. Dal punto di vista del nome, si pensa che il termine "mojito" derivi da "mojo", un tipico condimento cubano usato per le marinature, oppure da "mojadito", il corrispettivo spagnolo per l'aggettivo "umido", o addirittura alcuni sostengono che prenda origine da un termine voodoo significante "incantesimo".
Passiamo adesso agli ingredienti: sul rum e sul lime siamo tutti d'accordo; come soft drink si possono usare sia l'acqua di seltz che l'acqua gassata (non si tratta della stessa cosa, in quanto il seltz è preparato al momento addizionando dell'acqua naturale con anidride carbonica, mentre l'acqua gassata è solitamente di origine naturale, tuttavia l'utilizzo che se ne fa nella ristorazione è praticamente lo stesso). La menta utilizzata a Cuba è la hierbabuena, una specie tipica dell'isola caraibica, ma a conti fatti la mentuccia selvatica europea va benissimo (anche se conferisce un sapore più persistente). Lo zucchero usato di solito, invece, è lo zucchero di canna bianco raffinato, ma alcuni preferiscono lo zucchero grezzo, che è tuttavia previsto in alcune varianti.
A proposito di varianti, eccone alcune: l'unica "consentita" a Cuba è il mojito criollo con aggiunta finale di Angostura; una famosa ricetta europea prevede lo zucchero grezzo e l'assenza della componente frizzante anche se questo non è più considerato un mojito, infatti si avvicina di più ad una caipirinha; il virgin mojito (variante analcolica) prevede l'utilizzo di gassosa o ginger ale al posto della soda e niente rum; una famosa ricetta genovese, il Baxeichito, è fatto con basilico pestato in un mortaio al posto della menta; il mojitaly sostituisce il Branca Menta al rum; il mojito pomegranate unisce al rum e alla soda anche il succo di melograno e tante altre ancora...
Concludendo, non si può parlare di mojito senza spendere due parole su Ernest Hemingway, il celeberrimo premio nobel che di questo drink (come di altri famosi drink cubani quali il Daiquiri e l'Hemingway Special, appunto) fece quasi la sua ragione di vita. Famosissima è la sua frase: "my mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita", è probabilmente merito di questa frase se il mojito è molto più di un long drink: a Cuba è un simbolo, un emblema della tradizione e dell'essere cubani. Fuori da Cuba, purtroppo, per quanto famoso possa essere, è solo un drink ma non è da sottovalutare il fatto che in un tumbler pieno di mojito c'è anche tutto il gusto di un'isola meravigliosa.
Vai alla > ricetta.
Come sempre partiamo da qualche cenno storico: il mojito nasce a Cuba ma non è ancora stata definita bene la sua origine. Molti sostengono che già nel XIV secolo Sir Francis Drake avesse inventato una sorta di surrogato di mojito con aguardiente (termine che in spagnolo denota un qualsiasi distillato non invecchiato di gradazione prossima al 40%, ma che in questo contesto con ogni probabilità fa riferimento ad un rum non invecchiato), lime, acqua, zucchero di canna raffinato e menta. Tuttavia fu la Bacardi a dare popolarità al drink nella metà del 1800. Per quanto riguarda la versione moderna si fanno i nomi di tanti baristi della Bodeguita del Medio, il celeberrimo bar ristorante dell'Avana; si ritiene che Angel Martinez, il quale rilevò il locale all'apice della sua popolarità, nel 1942, propose il definitivo mojito. Dal punto di vista del nome, si pensa che il termine "mojito" derivi da "mojo", un tipico condimento cubano usato per le marinature, oppure da "mojadito", il corrispettivo spagnolo per l'aggettivo "umido", o addirittura alcuni sostengono che prenda origine da un termine voodoo significante "incantesimo".
Passiamo adesso agli ingredienti: sul rum e sul lime siamo tutti d'accordo; come soft drink si possono usare sia l'acqua di seltz che l'acqua gassata (non si tratta della stessa cosa, in quanto il seltz è preparato al momento addizionando dell'acqua naturale con anidride carbonica, mentre l'acqua gassata è solitamente di origine naturale, tuttavia l'utilizzo che se ne fa nella ristorazione è praticamente lo stesso). La menta utilizzata a Cuba è la hierbabuena, una specie tipica dell'isola caraibica, ma a conti fatti la mentuccia selvatica europea va benissimo (anche se conferisce un sapore più persistente). Lo zucchero usato di solito, invece, è lo zucchero di canna bianco raffinato, ma alcuni preferiscono lo zucchero grezzo, che è tuttavia previsto in alcune varianti.
A proposito di varianti, eccone alcune: l'unica "consentita" a Cuba è il mojito criollo con aggiunta finale di Angostura; una famosa ricetta europea prevede lo zucchero grezzo e l'assenza della componente frizzante anche se questo non è più considerato un mojito, infatti si avvicina di più ad una caipirinha; il virgin mojito (variante analcolica) prevede l'utilizzo di gassosa o ginger ale al posto della soda e niente rum; una famosa ricetta genovese, il Baxeichito, è fatto con basilico pestato in un mortaio al posto della menta; il mojitaly sostituisce il Branca Menta al rum; il mojito pomegranate unisce al rum e alla soda anche il succo di melograno e tante altre ancora...
Concludendo, non si può parlare di mojito senza spendere due parole su Ernest Hemingway, il celeberrimo premio nobel che di questo drink (come di altri famosi drink cubani quali il Daiquiri e l'Hemingway Special, appunto) fece quasi la sua ragione di vita. Famosissima è la sua frase: "my mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita", è probabilmente merito di questa frase se il mojito è molto più di un long drink: a Cuba è un simbolo, un emblema della tradizione e dell'essere cubani. Fuori da Cuba, purtroppo, per quanto famoso possa essere, è solo un drink ma non è da sottovalutare il fatto che in un tumbler pieno di mojito c'è anche tutto il gusto di un'isola meravigliosa.
Vai alla > ricetta.
Commenti
Posta un commento