Black Velvet per augurare un buon St. Patrick's Day (:
Già l'anno scorso abbiamo parlato della tradizione irlandese e dei festeggiamenti per il giorno di San Patrizio (che cade, come saprete, oggi, 17 marzo). I lettori più affezionati ricorderanno la digressione sulle origini della festa nazionale d'Irlanda discussa nell'articolo e lo shot con i colori della bandiera irlandese. Ebbene, quest'anno ho optato per un altro cocktail di stampo Irish: il Black Velvet.
Il Black Velvet è un drink a base di champagne (o prosecco) e di birra stout (generalmente Guinness). Non si tratta di un drink internazionalmente riconosciuto, oltretutto per via dei suoi ingredienti risulta difficoltoso catalogarlo sotto una specifica nicchia; pertanto, qui su In the Glass, il Black Velvet verrà inserito nel ricettario (disponibile sulla destra alla dicitura "drink") sotto la categoria "Birra".
A dirla tutta, il drink assume una connotazione tutt'altro che festiva dal momento che fu ideato per commemorare un lutto: nel 1861, alla morte del Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria, il bartender del Brooks's Club di Londra decise di tingere di nero persino lo champagne aggiungendovi della Guinness. Inoltre il blending di un ingrediente da ricchi (lo champagne) con uno tipico delle classi sociali inferiori (la birra) suggerì un unirsi al lutto sia da parte dei ricchi che dei meno abbienti. Il drink venne costruito su due differenti livelli, in modo da formare una fascia scura, simile a quella che da tradizione si indossa al braccio durante i funerali.
Oggigiorno il Black Velvet (letterlamente, Velluto Nero, a ricordare la triste origine del drink) gode di una discreta fama ed è uno dei più famosi cocktail a base di Guinness. Non sembra esistere, tuttavia, una maniera univoca di servirlo, dal momento che è possibile sia costruire il drink versando prima la Guinness e poi lo champagne (così come ho fatto io nel mio cocktail in foto) sia viceversa, facendo "galleggiare" la stout sullo champagne. La tecnica, comunque è sempre il famosissimo utilizzo del dorso di un cucchiaino sul quale lasciar scivolare il liquido in modo che si sovrapponga esattamente allo strato sottostante senza mischiarsi (è opportuno ricordare, però, che è altrettanto consentita la mescita senza organizzare il cocktail su due differenti livelli).
Sono state create delle varianti sulla base del Black Velvet: alcune di queste sono il Poor Man's Black Velvet, che sostituisce allo champagne un più semplice sidro di mele o di pere; il Gold Velvet, con birra chiara al posto della stout; il Bismarck, con sekt (un tipico spumante tedesco) al posto dello champagne e una schwarzbier (una lager scura tedesca) al posto della Guinness; il Red Velvet, con birra rossa al posto della stout: tra questi spicca il Velluto Italiano con prosecco e Birra Moretti La Rossa. Un altro tipico drink di stampo simile è il Black and Tan, comunissimo nei pub anglosassoni, che vede un quantomai azzeccato connubio tra birra chiara (lager o anche una pale ale) e birra scura (sempre stout) disposte anche in questo caso su due layer con la stout sopra: giusto per restare in tema Irish, è comune in Irlanda un Black and Tan tutto "locale" con Harp Lager (una lager chiara prodotta sempre dalla Guinness) o Smithwich's (una red ale irlandese) e Guinness.
Qualunque scelta adottiate per festeggiare il giorno di San Patrizio ricordatevi di farlo sempre responsabilmente e, che siate irlandesi o no, con un occhio alla cultura Irish che ha ispirato la leggendaria tradizione della Guinness (e non solo). Da In the Glass, il più sincero augurio di un felice St. Patrick's Day (:
Vai alla > ricetta.
Il Black Velvet è un drink a base di champagne (o prosecco) e di birra stout (generalmente Guinness). Non si tratta di un drink internazionalmente riconosciuto, oltretutto per via dei suoi ingredienti risulta difficoltoso catalogarlo sotto una specifica nicchia; pertanto, qui su In the Glass, il Black Velvet verrà inserito nel ricettario (disponibile sulla destra alla dicitura "drink") sotto la categoria "Birra".
A dirla tutta, il drink assume una connotazione tutt'altro che festiva dal momento che fu ideato per commemorare un lutto: nel 1861, alla morte del Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria, il bartender del Brooks's Club di Londra decise di tingere di nero persino lo champagne aggiungendovi della Guinness. Inoltre il blending di un ingrediente da ricchi (lo champagne) con uno tipico delle classi sociali inferiori (la birra) suggerì un unirsi al lutto sia da parte dei ricchi che dei meno abbienti. Il drink venne costruito su due differenti livelli, in modo da formare una fascia scura, simile a quella che da tradizione si indossa al braccio durante i funerali.
Oggigiorno il Black Velvet (letterlamente, Velluto Nero, a ricordare la triste origine del drink) gode di una discreta fama ed è uno dei più famosi cocktail a base di Guinness. Non sembra esistere, tuttavia, una maniera univoca di servirlo, dal momento che è possibile sia costruire il drink versando prima la Guinness e poi lo champagne (così come ho fatto io nel mio cocktail in foto) sia viceversa, facendo "galleggiare" la stout sullo champagne. La tecnica, comunque è sempre il famosissimo utilizzo del dorso di un cucchiaino sul quale lasciar scivolare il liquido in modo che si sovrapponga esattamente allo strato sottostante senza mischiarsi (è opportuno ricordare, però, che è altrettanto consentita la mescita senza organizzare il cocktail su due differenti livelli).
Sono state create delle varianti sulla base del Black Velvet: alcune di queste sono il Poor Man's Black Velvet, che sostituisce allo champagne un più semplice sidro di mele o di pere; il Gold Velvet, con birra chiara al posto della stout; il Bismarck, con sekt (un tipico spumante tedesco) al posto dello champagne e una schwarzbier (una lager scura tedesca) al posto della Guinness; il Red Velvet, con birra rossa al posto della stout: tra questi spicca il Velluto Italiano con prosecco e Birra Moretti La Rossa. Un altro tipico drink di stampo simile è il Black and Tan, comunissimo nei pub anglosassoni, che vede un quantomai azzeccato connubio tra birra chiara (lager o anche una pale ale) e birra scura (sempre stout) disposte anche in questo caso su due layer con la stout sopra: giusto per restare in tema Irish, è comune in Irlanda un Black and Tan tutto "locale" con Harp Lager (una lager chiara prodotta sempre dalla Guinness) o Smithwich's (una red ale irlandese) e Guinness.
Qualunque scelta adottiate per festeggiare il giorno di San Patrizio ricordatevi di farlo sempre responsabilmente e, che siate irlandesi o no, con un occhio alla cultura Irish che ha ispirato la leggendaria tradizione della Guinness (e non solo). Da In the Glass, il più sincero augurio di un felice St. Patrick's Day (:
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