Negroni: l'aperitivo nobile

Il Negroni è un pre-dinner italiano a base di vermouth rosso, Campari e gin. Fin qui niente di nuovo, il Negroni è celeberrimo in tutto il mondo ed è proprio grazie alla sua popolarità che non ci si poteva esimere dal dedicargli uno spazio su questo blog. Dal 2013 è stata persino istituita la Negroni Week, un'intera settimana all'insegna del celebre aperitivo italiano a fini benefici.
Come sempre, nel parlare di un cocktail, partiamo da un po' di storia; in questo caso non assistiamo a leggende diverse sulla sua creazione dal momento che è largamente appurata la sua origine nobile: il Negroni fu infatti ideato a cavallo tra il 1919 e il 1920 dal Conte Camillo Negroni. Si narra che il Conte, assiduo frequentatore del Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni a Firenze, stanco del solito (seppur gradevolissimo) Americano, chiese al barista Fosco Scarselli di sostituire il seltz con del gin in memoria dei suoi trascorsi londinesi. Da allora la fama dl drink si espanse sempre più, dapprima definito come "un Americano alla moda del Conte Negroni" venne poi denominato semplicemente Negroni e divenne un must della cultura dell'aperitivo in tutto il mondo, nonché simbolo della tradizione e della fantasia fiorentina, marchio della Dolce Vita e del vivere all'italiana.

Il Negroni fa parte dei drink ufficialmente riconosciuti dall'IBA, ed è proprio grazie alla sua fama che in tutto il mondo sono altrettanto famose alcune sue varianti. Tra queste spicca il Negroni Sbagliato, ideato negli anni '60 nel bar Basso di Milano ad opera del bartender Mirko Stocchetto, che sostituisce lo spumante brut al gin. Restando in Italia si citano le seguenti varianti: Punt e Mes Negroni (con Punt e Mes al posto del classico vermouth) e RedHuvber, famoso nel torinese, nella sua versione da aperitivo (con Campari Soda al posto del Campari Bitter) e da digestivo (con l'aggiunta di Fernet Branca)
Altre varianti un tantino più internazionali vedono il gin sostituito ad altri distillati bianchi (Negroski con vodka, Bencini con rum e addirittura Japanese Negroni con sake), o whiskey (Boulevardier e Old Pal, quest'ultimo con dry vermouth).

Tornando al classico Negroni, il risultato finale è un drink dal caratteristico aroma, a metà tra il secco (dato dal gin) e il dolce (dato dal vermouth) con il giusto grado di amarezza (dato dal Campari) e il colore vivace. Il tocco finale è dato dall'arancia (che sia una fettina o solo la scorzetta) che ne accentua i sentori agrumati.
Lo scorso 4 giugno, al Camparino di Milano, il Maestro Salvatore Calabrese ha creato l'Oldest Negroni unendo a del gin Gordon's del 1908, Campari e vermouth rosso Cinzano del 1920 (gelosamente custoditi negli archivi della Galleria Campari) per festeggiare il centenario del locale, evergreen della movida milanese situato nella Galleria Vittorio Emanuele II.
In conclusione potrei raccomandarvi di gustare un buon Negroni almeno una volta nella vita ma certamente coloro che non lo hanno ancora provato si contano sulle dita di una mano. Concludo con un semplice: Salute!

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