Un brindisi in tv: leggende in bianco e nero

In questa puntata della serie #unbrindisiintv rimarremo in terra italiana. Andiamo infatti ad analizzare gli spot di tre grandi marchi tricolore: Cynar, il celeberrimo amaro al carciofo dal piglio vintage ma sempre più presente nella mixologia odierna; Fernet Branca, un altro grandissimo amaro nazionale, vero cult milanese (ma ormai famoso in tutto il mondo) sin dal 1845 e Martini, un marchio che non ha certo bisogno di presentazioni...
Nessuna anticipazione sugli spot che andremo a rivivere, una sola premessa: preparatevi a viaggiare nel tempo e a riscoprire la magia del bianco e nero.

Per la prima pubblicità di oggi andiamo addirittura negli anni Sessanta. L'epoca era quella del fantastico Carosello e nella storia del programma che ha mandato a nanna milioni e milioni di bambini c'era anche il compianto Ernesto Calindri nell'indimenticabile carosello (tralasciamo per un attimo l'odierno termine "spot" per tuffarci ancor di più nell'atmosfera vintage) del Cynar scritto e diretto da Giovanni Damiani.
Nel filmato che vi propongo, direttamente dalla seconda metà dei '60, Ernesto Calindri viene raffigurato in un'ordinaria scena familiare, intento a prestar ascolto alle curiosità e alle non sempre eccellenti prestazioni scolastiche del figlio di sette anni e alle esigenze dell'altro figlio in età adolescente. Come nella migliore tradizione il carosello si conclude in un'atmosfera di serenità con un'accomodante voce fuori campo che promuove il Cynar come simbolo della saggezza di casa Calindri (a questo punto si introduce un breve stralcio in cui Calindri spiega i termini di un concorso associato all'acquisto dell'amaro) per poi terminare con la celeberrima scena che vede Ernesto Calindri combattere "il logorio della vita moderna" comodamente seduto ad un tavolino con un buon bicchiere di Cynar ed un quotidiano (e fin qui nulla di strano), il tutto ambientato nel bel mezzo di una trafficatissima strada. 

La seconda pubblicità di oggi, sempre proveniente da Carosello, è anch'essa un  vero pezzo di storia della televisione italiana. Siamo sempre negli anni Sessanta e Fernet Branca lancia i caroselli animati, frutto della fantasia dell'artista giapponese Fusako Yusaki (leone di bronzo al Festival internazionale della pubblicità di Cannes del 1972). Nel video disponibile al link sopra potete rivedere uno dei caroselli, per l'esattezza quello dedicato agli sport olimpici. Nelle varie animazioni, mirabilmente riprodotte con la plastilina, potete infatti ammirare scene sportive che vanno dalla semplice immagine di uno stadio alla torcia olimpica, dal logo coi Cinque Cerchi agli sport dell'atletica leggera con simboli quali la pistola dello starter e il lancio del giavellotto. Successivamente altri sport vengono riprodotti con la plastilina, tra cui il ciclismo e il calcio. Il carosello si conclude con l'immancabile voce fuori campo che pubblicizza l'amaro milanese nelle nuove confezioni dedicate al periodo natalizio senza dimenticare la convivialità degli auguri di buone feste. Tutto lo spot è accompagnato da forse uno dei più indimenticabili motivetti mai ascoltati in una pubblicità, una melodia di organo Hammond quasi impossibile da descrivere a parole: la si può solo ascoltare per farsi travolgere da tutta l'essenza di queste note dal tono vagamente futurista.

Il terzo spot che analizziamo oggi è decisamente più recente rispetto ai precedenti due, ma comunque dotato di una componente nostalgica. Si tratta della famosissima pubblicità della Martini che vede protagonista la diva hollywoodiana Charlize Theron, premio Oscar nel 2004 con "Monster". Risulta quasi superfluo descrivere questo spot del 1993, dal momento che ormai fa parte dell'immaginario collettivo del mondo delle pubblicità televisive ma per onor di cronaca spenderemo qualche parola in merito.
La scena si svolge nel porto di Santa Margherita Ligure: seduta ad un tavolino lungo il molo c'è la bella Charlize nei panni dell'accompagnatrice di un facoltoso uomo avanti con gli anni, mentre un motoscafo (guidato da un ragazzo in smoking e occhiali scuri interpretato da Max Parrish) fa il suo ingresso nel porto. Con sfacciata sicurezza il ragazzo si avvicina al tavolino dopo aver visibilmente arraffato una bottiglia di Martini Bianco dal vassoio di un cameriere di passaggio e due bicchieri al bancone del bar. A questo punto arriva al tavolino, poggia i bicchieri e sotto lo sguardo appassionato e ammiccante della Theron e tutto il disappunto dell'anziano signore, versa del vermouth nei bicchieri, porgendone uno a Charlize e tenendone uno per sé (dopo aver scansato la mano dell'avido anziano con un gesto secco). I due bevono il Martini sotto lo sguardo vigile di un bodyguard che attento scruta ogni mossa del ragazzo. Durante la bevuta, Max e Charlize si scambiano dei profondi sguardi di intesa finché lui non si passa il pollice sulle labbra, si alza e si dirige su un pontile vicino, dal quale replica il gesto all'indirizzo ancora una volta della Theron. Con un po' di titubanza Charlize si alza per raggiungere il ragazzo, ma, scocciata, si rende conto di avere un lembo della parte bassa del vestito scucito, con un filo impigliato nel cardine della sedia. La bionda fa per andarsene e la guardia del corpo si avvicina all'indispettito anziano cercando di avere il suo consenso per poi poterla bloccare, ma con un gesto che è tutto un programma il vecchio trattiene il bodyguard lasciandogli capire che la ragazza non potrà mai andare lontano, dal momento che il vestito si sta inesorabilmente scucendo per via della sempre maggior distanza che la Theron lascia, camminando, tra sé e la sedia. Incurante di questo problema, però, Charlize continua la sua camminata sotto gli occhi di Parrish, che la segue con lo sguardo dal pontile, mentre il vestito, scucendosi, diventa sempre più corto lasciando - come dire - sempre più scoperto il suo lato b. Onde evitare che la scena diventi un po' troppo da bollino rosso, compare il logo Martini a coprire ciò che il vestito di Charlize non sta più coprendo. Prima che la pubblicità si concluda, la scena si sposta su un avvenimento contemporaneo a Portofino, in cui una ragazza mora, anch'essa in abiti succinti, si lamenta sbraitando in un italiano abbastanza inglesizzato, per il ritardo del ragazzo (presumibilmente Max) calciando la gomma della sua auto in panne sulla strada prospiciente la costa. Lo spot è diretto da Moshe Brakha (regista di "El Corte Ingles" sempre con la Theron) e accompagnato da "La bella vita Martini", colonna sonora dal piglio lounge con una spiccata melodia di chitarra elettrica, composta da Pete Nashell.

Eccoci arrivati anche stavolta alla fine di questa puntata. Potremmo dire che laddove non arriva il colore arrivano le grandi leggende del teatro, dell'animazione e del cinema, visto che il bianco e nero non ha davvero tolto nulla a questi tre leggendari spot.
Come sempre qui sotto trovate i link per spostarvi agevolmente tra gli altri articoli della serie #unbrindisiintv. Alla prossima puntata (:

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