Black Russian: la forza della semplicità
Il Black Russian è un duo cocktail a base di vodka e liquore al caffè. Secondo quanto scritto da Gary Regan nel suo "The Joy of Mixology" i duo cocktails sono quei drink che mixano insieme solo due ingredienti, dei quali uno è un distillato e uno è un liquore. Il Black Russian è un evergreen della mixologia mondiale ed è pertanto inserito nella lista ufficiale riconosciuta dall'IBA. Procediamo con qualche cenno storico su questo leggendario drink.
Il Black Russian nacque nel 1949 ad opera di Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles, che lo preparò per la prima volta a Pearl Mesta, l'allora ambasciatore americano in Lussemburgo. Il suo nome rende omaggio ai due componenti del drink: "Black" per via del liquore al caffè e "Russian" per la presenza della vodka. Le sue origini rimandano direttamente alla Guerra Fredda, proprio per la valenza insieme russa e americana del cocktail: fu proprio in questo periodo, gli anni '50, che la sempre crescente popolarità di film e romanzi dedicati allo spionaggio (uno su tutti "La spia che venne dal freddo" del Maestro John le Carré), portò alla diffusione della vodka come uno dei distillati più in auge persino negli Stati Uniti.
Giusto per dare qualche piccola tasting note in merito al drink, possiamo dire che il suo color ambra e il suo aroma di caramello sono le caratteristiche che ancor prima di bere, pongono questo cocktail come uno di quelli da provare almeno una volta nella vita. Il sapore è deciso con, ovviamente, note di caffè, alle quali si aggiungono quelle delicate di cacao, vaniglia e caramello, decisamente persistenti e intriganti. La vodka conferisce equilibrio al drink, alleggerendone le note dolci e dandogli un tocco di vigore e di freschezza.
Il cocktail è preferibilmente servito senza guarnizioni, anche se una scorzetta di limone o una ciliegina al maraschino sono piacevolmente accettate, sebbene su questi caratteri influisca molto il gusto personale. Io ho preferito completare il mio Black Russian (nell'immagine) con chicchi di caffè e un'amarena ricoperta di cioccolato fondente, due compagni ottimali per questo cocktail.
Una sua famosa variante è il White Russian (il drink preferito di Jeff Lebowski), che alla vodka e al liquore al caffè aggiunge la crema di latte.
In conclusione, per quanto questo drink possa sembrare fin troppo semplice, ha tutta una sua storia da raccontare: è un vero e proprio viaggio in quella tradizione mixologica capace di unire due culture e tradizioni diametralmente opposte come quella della fredda Russia e quella dei Caraibi, i cui sapori speziati sono ritrovabili nelle note dolci di caramello e vaniglia del liquore al caffè. Assolutamente da provare, anche per coloro che non sono profondi estimatori del caffè.
Vai alla > ricetta.
Il Black Russian nacque nel 1949 ad opera di Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles, che lo preparò per la prima volta a Pearl Mesta, l'allora ambasciatore americano in Lussemburgo. Il suo nome rende omaggio ai due componenti del drink: "Black" per via del liquore al caffè e "Russian" per la presenza della vodka. Le sue origini rimandano direttamente alla Guerra Fredda, proprio per la valenza insieme russa e americana del cocktail: fu proprio in questo periodo, gli anni '50, che la sempre crescente popolarità di film e romanzi dedicati allo spionaggio (uno su tutti "La spia che venne dal freddo" del Maestro John le Carré), portò alla diffusione della vodka come uno dei distillati più in auge persino negli Stati Uniti.
Giusto per dare qualche piccola tasting note in merito al drink, possiamo dire che il suo color ambra e il suo aroma di caramello sono le caratteristiche che ancor prima di bere, pongono questo cocktail come uno di quelli da provare almeno una volta nella vita. Il sapore è deciso con, ovviamente, note di caffè, alle quali si aggiungono quelle delicate di cacao, vaniglia e caramello, decisamente persistenti e intriganti. La vodka conferisce equilibrio al drink, alleggerendone le note dolci e dandogli un tocco di vigore e di freschezza.
Il cocktail è preferibilmente servito senza guarnizioni, anche se una scorzetta di limone o una ciliegina al maraschino sono piacevolmente accettate, sebbene su questi caratteri influisca molto il gusto personale. Io ho preferito completare il mio Black Russian (nell'immagine) con chicchi di caffè e un'amarena ricoperta di cioccolato fondente, due compagni ottimali per questo cocktail.
Una sua famosa variante è il White Russian (il drink preferito di Jeff Lebowski), che alla vodka e al liquore al caffè aggiunge la crema di latte.
In conclusione, per quanto questo drink possa sembrare fin troppo semplice, ha tutta una sua storia da raccontare: è un vero e proprio viaggio in quella tradizione mixologica capace di unire due culture e tradizioni diametralmente opposte come quella della fredda Russia e quella dei Caraibi, i cui sapori speziati sono ritrovabili nelle note dolci di caramello e vaniglia del liquore al caffè. Assolutamente da provare, anche per coloro che non sono profondi estimatori del caffè.
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