Angelo Poretti 10 Luppoli: la birra spumante

Da anni ormai, le birre della gamma Angelo Poretti, sono un marchio distintivo della passione e della tradizione brassicola in Italia. Molteplici sono le declinazioni che i mastri birrai in Valganna (nel Varesino) riescono a creare, grazie all'esperienza maturata negli anni (oltre 130) nella selezione e nell'abbinamento delle più svariate qualità di luppoli.

Protagonista dell'articolo di oggi è la Angelo Poretti 10 Luppoli della famiglia Le Bollicine nella sua variante Dorata. Si tratta di una birra speciale e di vero pregio, caratterizzata dall'utilizzo, nel processo di produzione, degli stessi lieviti usati per la spumantizzazione dei vini.
Procediamo con alcune tasting notes.
La Poretti 10 Luppoli Dorata si presenta con un limpido color paglierino dalle luminose sfumature dorate. Il perlage è delicato ed elegante, molto fine e persistente invece la schiuma.
L'aroma è fresco e fragrante, con profumi fruttati e un sentore molto vivo di crosta di pane.
Al palato si presenta delicata, con un gusto equilibrato tra l'amaro contenuto e la dolcezza persistente dei sentori floreali. Il frizzante è avvolgente ma non disturba la profondità degli aromi fruttati e di crosta di pane, questi ultimi, veri protagonisti del soave retrogusto di questa birra.
La gradazione alcolica è del 6.0%.

Per una birra speciale è richiesto un piatto altrettanto speciale: stavolta la mia scelta è ricaduta su un couscous ai frutti di mare (in questa versione arricchito da piselli e pomodorini e profumato con prezzemolo).
Si tratta di una vera e propria specialità della Sicilia occidentale (basti pensare che annualmente viene celebrata nell'ambito del CousCousFest di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani), onorevole retaggio della tradizione araba che ancora oggi influenza innumerevoli preparazioni della cucina del Mezzogiorno, su tutte appunto, quella Siciliana.
La sottile fragranza della birra è ideale per accompagnare la tendenza dolce di crostacei e molluschi, tra cui le aromatiche vongole della varietà fimmineddi, vero fiore all'occhiello dell'acquacoltura messinese nell'area del Lago di Ganzirri.

Nient'altro da dire se non il sottolineare ancora una volta la qualità di questa birra, che senza dubbio riesce a mettere d'accordo anche gli estimatori - o coloro i quali semplicemente preferiscono - il vino.

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