Montenegroni: gusto Mediterraneo per la Negroni Week
Quest'anno si celebra un anniversario importante nel mondo della mixologia: compie infatti ben 100 anni il Negroni, uno dei più iconici e leggendari cocktail del mondo, emblema del bere all'italiana e della cultura dell'aperitivo tricolore.
Annualmente la sua leggenda si celebra nell'ambito della Negroni Week, un'intera settimana dedicata al cocktail più rosso di tutti e alla beneficenza, e quella di quest'anno è appena cominciata...
Per l'occasione, oggi parliamo di una variante del classico Negroni, uscendo un po' dagli schemi ma mantenendoci vicini alla sua madrepatria: si tratta del Montenegroni, a base di Amaro Montenegro, vermouth rosso e gin, con due gocce di Angostura.
Diamo subito qualche tasting note sul drink di oggi.
Il Montenegroni si presenta con un intenso e lucente color mogano, dalle sfumature vermiglie.
I suoi profumi sono erbacei, fruttati e sottilmente agrumati, con spiccati sentori mediterranei.
Al palato è molto più morbido del classico Negroni, con un sapore delicato e dolce se confrontato al carattere amaro conferito dal bitter al cocktail da cui deriva.
Il punto forte del Montenegroni sta esattamente nella sua complessità: è difficile trovare un aroma più consistente degli altri tra le botanicals del gin, le spezie del vermouth e le erbe dell'amaro. Su tutti c'è una forte presenza del carattere mediterraneo del drink, con aromi inizialmente dolci di scorza d'arancia e successivamente più elaborati, tipici di liquirizia, zafferano e tabacco, senza tralasciare la profondità degli aromi vinosi del vermouth e il vigore a tratti pungente del gin.
Per fare il punto: il Montenegroni si inserisce in quell'albero genealogico che partendo dal Milano-Torino e dall'Americano, prosegue con il Negroni e tutte le sue versioni, dallo Sbagliato al Boulevardier, dal Mezcal Negroni all'Old Pal. C'è solo da trovare la propria preferita. Sicuramente, gli amanti cultura mediterranea, che si tratti di cucina o di liquoristica, troveranno la variante del Montenegroni di grande gusto e fascino, ideale come aperitivo ma perfetta anche come after-dinner, viste le doti digestive delle erbe del Montenegro.
Vai > alla ricetta.
Annualmente la sua leggenda si celebra nell'ambito della Negroni Week, un'intera settimana dedicata al cocktail più rosso di tutti e alla beneficenza, e quella di quest'anno è appena cominciata...
Per l'occasione, oggi parliamo di una variante del classico Negroni, uscendo un po' dagli schemi ma mantenendoci vicini alla sua madrepatria: si tratta del Montenegroni, a base di Amaro Montenegro, vermouth rosso e gin, con due gocce di Angostura.
Il Montenegroni si presenta con un intenso e lucente color mogano, dalle sfumature vermiglie.
I suoi profumi sono erbacei, fruttati e sottilmente agrumati, con spiccati sentori mediterranei.
Al palato è molto più morbido del classico Negroni, con un sapore delicato e dolce se confrontato al carattere amaro conferito dal bitter al cocktail da cui deriva.
Il punto forte del Montenegroni sta esattamente nella sua complessità: è difficile trovare un aroma più consistente degli altri tra le botanicals del gin, le spezie del vermouth e le erbe dell'amaro. Su tutti c'è una forte presenza del carattere mediterraneo del drink, con aromi inizialmente dolci di scorza d'arancia e successivamente più elaborati, tipici di liquirizia, zafferano e tabacco, senza tralasciare la profondità degli aromi vinosi del vermouth e il vigore a tratti pungente del gin.
Per fare il punto: il Montenegroni si inserisce in quell'albero genealogico che partendo dal Milano-Torino e dall'Americano, prosegue con il Negroni e tutte le sue versioni, dallo Sbagliato al Boulevardier, dal Mezcal Negroni all'Old Pal. C'è solo da trovare la propria preferita. Sicuramente, gli amanti cultura mediterranea, che si tratti di cucina o di liquoristica, troveranno la variante del Montenegroni di grande gusto e fascino, ideale come aperitivo ma perfetta anche come after-dinner, viste le doti digestive delle erbe del Montenegro.
Vai > alla ricetta.
Commenti
Posta un commento