Gin Fizz: una vera leggenda della mixologia
Il gin fizz è un long drink a base di gin, succo di limone, zucchero e soda. Si tratta di uno dei must have della mixologia storica, uno di quei cocktail che fanno da sempre parte dell'immaginario collettivo della cultura del bere.
Le sue origini vanno datate alla seconda metà dell'Ottocento: è infatti nel 1876 che il Gin Fizz fa la sua prima apparizione in un ricettario, la riedizione di The Bon-Vivant's Companion del celeberrimo Professor Jerry Thomas, in cui la categoria dei fizzies è decisamente ben rappresentata. Si stima che all'epoca fosse un drink molto amato dai lavoratori che usavano fare una breve pausa al bar subito dopo la giornata in fabbrica, appena prima di tornare a casa per la cena. Da qui l'esigenza di avere qualcosa di semplice realizzazione che permettesse un rapido consumo e fosse al tempo stesso corroborante e preparasse alla cena (un po' come l'aperitivo).
Passiamo, come di consueto alle nostre tasting notes.
Il Gin Fizz si presenta di un bianco-giallo opalescente (caratteristica conferitagli dal torbido del succo di limone e dallo zucchero), con un sempre intrigante gioco di bollicine che risalgono sulle pareti del bicchiere.
I profumi sono essenzialmente quelli del limone smorzati dalle botaniche del gin.
Al palato è molto fresco, dissetante e "beverino": spiccano i sentori citrici e le botaniche del gin, che danno vita ad una base secca e acida, amabilmente accompagnata da una nota dolce e da un'effervescenza piena ma non eccessiva che solletica il naso e il palato.
La sua semplicità può trarre in inganno: non è certo un mistero che al giorno d'oggi si va alla ricerca di sapori e aromi decisamente più elaborati. Tuttavia, un vero gaudente - questo il titolo italiano del manuale di Thomas - che si rispetti, sa per certo che questo cocktail rappresenta molto di più. Prima di tutto, riporta agli albori del bere miscelato, un'epoca in cui si faceva molto con poco e ogni drink aveva la propria raison d'être. In secundis, è un cocktail che fa parte di una famiglia a dir poco importante, composta da altri classici del calibro del John Collins (inclusa la variante Tom Collins) e del Ramos Fizz, non a caso tutti catalogati IBA (sotto la medesima categoria degli Unforgettables).
Ideale a tutte le ore del giorno e per tutte le occasioni, il Gin Fizz dà il meglio di sé anche in abbinamento a ricette leggere a base di pesce, per chi apprezza un po' di fantasia anche a tavola.
Vai alla > ricetta.
Le sue origini vanno datate alla seconda metà dell'Ottocento: è infatti nel 1876 che il Gin Fizz fa la sua prima apparizione in un ricettario, la riedizione di The Bon-Vivant's Companion del celeberrimo Professor Jerry Thomas, in cui la categoria dei fizzies è decisamente ben rappresentata. Si stima che all'epoca fosse un drink molto amato dai lavoratori che usavano fare una breve pausa al bar subito dopo la giornata in fabbrica, appena prima di tornare a casa per la cena. Da qui l'esigenza di avere qualcosa di semplice realizzazione che permettesse un rapido consumo e fosse al tempo stesso corroborante e preparasse alla cena (un po' come l'aperitivo).
Il Gin Fizz si presenta di un bianco-giallo opalescente (caratteristica conferitagli dal torbido del succo di limone e dallo zucchero), con un sempre intrigante gioco di bollicine che risalgono sulle pareti del bicchiere.
I profumi sono essenzialmente quelli del limone smorzati dalle botaniche del gin.
Al palato è molto fresco, dissetante e "beverino": spiccano i sentori citrici e le botaniche del gin, che danno vita ad una base secca e acida, amabilmente accompagnata da una nota dolce e da un'effervescenza piena ma non eccessiva che solletica il naso e il palato.
La sua semplicità può trarre in inganno: non è certo un mistero che al giorno d'oggi si va alla ricerca di sapori e aromi decisamente più elaborati. Tuttavia, un vero gaudente - questo il titolo italiano del manuale di Thomas - che si rispetti, sa per certo che questo cocktail rappresenta molto di più. Prima di tutto, riporta agli albori del bere miscelato, un'epoca in cui si faceva molto con poco e ogni drink aveva la propria raison d'être. In secundis, è un cocktail che fa parte di una famiglia a dir poco importante, composta da altri classici del calibro del John Collins (inclusa la variante Tom Collins) e del Ramos Fizz, non a caso tutti catalogati IBA (sotto la medesima categoria degli Unforgettables).
Ideale a tutte le ore del giorno e per tutte le occasioni, il Gin Fizz dà il meglio di sé anche in abbinamento a ricette leggere a base di pesce, per chi apprezza un po' di fantasia anche a tavola.
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