Dal Mediterraneo all'Europa dell'Est: tasting notes di tre liquori tradizionali

Tante volte, qui su In the Glass, ci siamo ritrovati a parlare di tradizioni liquoristiche in Europa: oggi analizzeremo più da vicino, con le nostre tipiche tasting notes, tre caratteristici liquori di altrettante zone del Vecchio Continente.

Partiamo dalla Grecia: il mastiha - o mastika - è un liquore tipico della tradizione ellenica prodotto a partire da una base alcolica di fermentato di frutta, poi aromatizzato (o filtrato) con mastice estratto dalla resina del lentisco (Pistacia lentiscus). Si tratta di un tradizionale prodotto dell'isola di Chios che si fregia del corrispettivo greco della nostra DOP.
Quello in foto è della Skinos, uno dei produttori di mastiha più noti a livello internazionale.
Presenta una gradazione alcolica del 30% e un aspetto limpido e cristallino con riflessi sui toni del blu elettrico.
Al naso è ricco di profumi freschi tipici della macchia mediterranea, mentre al palato ha una consistenza pastosa e un gusto liscio con note di terra ed erbe aromatiche. Il retrogusto è duraturo con lievi sentori di anice e menta verde.
La tradizione greca vuole che il mastiha si serva freddo; è inoltre molto valido sia come aperitivo che come digestivo ma anche in miscelazione, ambito in cui riesce a dare vita ad ottimi abbinamenti con gusti secchi e/o sodati alla frutta.

Saliamo di quota fino alle pendici dell'Etna, a Santa Venerina (nel Catanese), laddove si trovano le distillerie Fratelli Russo: questa autentica eccellenza siciliana produce liquori tipici della cultura della Trinacria tra cui rosoli e creme.
Il loro Fragolino dell'Etna è un liquore con gradazione alcolica del 28% ottenuto a partire dalle fragoline di bosco che presenta un vivace colore roseo con tonalità aranciate ed una densità che forma dei caratteristici archetti sui fianchi del bicchiere.
Il profumo è dolce e zuccherino con una nota di limone che a tratti ricorda la classica torta panna e fragoline o i tradizionali cestini di fragole (i siciliani sanno di cosa parlo).
Il gusto, a dispetto dell'apparenza che lo vorrebbe soave e delicato, è corposo con note confortanti di fragoline e petali di rose ed un finale molto lungo e caldo.
Particolarmente adatto nel dopopasto, magari in abbinamento ad un dolce con panna o crema.

L'ultima tappa di oggi ci porta in Polonia, più precisamente a Gdansk (Danzica) dove nasce il liquore noto col nome tedesco di Danziger Goldwasser (acqua dorata di Danzica).
Si tratta di un liquore a base di erbe e spezie (cardamomo, cannella, chiodi di garofano...) con delle piccole lamine d'oro 23 carati in sospensione.
Quello in foto, prodotto dalla famosa olandese Bols, ha una gradazione alcolica del 30% e si presenta con un color ambra molto luminoso ed una consistenza sciropposa.
Al naso presenta aromi fruttati con leggere note di spezie, mentre al palato ha un gusto pieno, con dolci sentori di zucchero vanigliato e caldi aromi di cannella.
Questo liquore dà il meglio di sé come digestivo, da sorseggiare mentre si ammira lo scintillante gioco di luci delle lamine d'oro all'interno della bottiglia.

A differenza dei primi due liquori trattati, il Gold Liqueur della Bols non è più in produzione (per quanto mi è dato sapere). Tuttavia in circolazione sono ancora presenti dei liquori molto simili come lo Schwabacher Goldwasser prodotto a Schwabach (una città dell'area metropolitana di Norimberga, nel Land della Baviera) e il Goldschläger prodotto in Svizzera, entrambi con le caratteristiche lamine d'oro in sospensione.

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