Cuba Libre: l'indipendenza cubana servita con ghiaccio
Il Cuba Libre è un long drink a base di rum bianco e cola. La sua fama senza dubbio lo precede e sono proprio la sua leggenda quasi centenaria, le sue origini e (diciamolo) l'accasarsi della primavera che richiede drink sempre più rinfrescanti a fargli meritare un articolo su questo blog.
Partiamo come sempre da un po' di storia: come spesso accade ci sono varie leggende legate all'invenzione dei cocktail e questo non fa certo eccezione.
Secondo la leggenda più famosa l'invenzione del Cuba libre avvenne tra il 1900 e il 1902 per festeggiare l'indipendenza di Cuba dalla Spagna. A tal proposito i militari erano soliti unire la cola importata dagli Stati Uniti con il rum, tipico di Cuba; ciononostante la ricetta definitiva è attribuita ad un soldato, il cui nome di copertura fu John Doe, che all'American Bar di Calle Nettuno a L'Avana ordinò proprio questo drink specificandone la preparazione e brindando al grido di "Por Cuba Libre!".
Secondo un'altra teoria, invece, fu un barman ad inventarlo mixando rum e cola per unire in maniera simbolica gli Stati Uniti e Cuba. Un'altra teoria propone il Cuba libre come una variante del Daiquiri con aggiunta di cola, alla quale venne dato il nome di una testata giornalistica rivoluzionaria (appunto "Cuba Libre") solo al momento della fondazione della stessa, nel 1928.
Storia a parte il Cuba Libre è uno dei drink più apprezzati del mondo, al punto di essere internazionalmente riconosciuto dall'IBA (International Bartenders Association) e pertanto annovera molte varianti. Partiamo da una premessa: il Cuba Libre NON è uguale al rum & cola. Alla lettura di ciò probabilmente ci saranno molti scettici ma ecco la spiegazione di quanto affermato: il Cuba libre prevede anche il succo di lime fra i suoi ingredienti, il rum & cola invece ha un nome che praticamente parla da sé. Detto questo passiamo alle varianti del drink: una è il Cuba libre pestato che prevede l'aggiunta di lime e zucchero di canna pestati, un'altra è una variante prettamente cubana che sostituisce il rum ambrato al rum bianco e aggiunge lo sweet & sour (mistura di succo di lime o limone con aggiunta di zucchero e all'occorrenza anche di un bianco d'uovo). Altre varianti, famose prevalentemente nei locali della cosiddetta "Milano da bere" sono il Cubotto (con chinotto), il Cubanta (con Fanta) e il Cobra (con Braulio). Da annoverare è anche il Santo Libre, celeberrimo a Santo Domingo (isola dalla quale prende il nome) sebbene meno conosciuto della sua controparte cubana, a base di rum e gassosa (alcuni baristi lo preparano con qualche goccia di Angostura).
Il bicchiere da usare è un tumbler alto o un highball, ma è sempre più comune prepararlo in un tumbler basso.
Il drink è caratterizzato da una costruzione molto semplice, pertanto le decorazioni possono anche non esserci, in ogni caso per dare un maggiore impatto visivo, qualora la freschezza del bicchiere appannato non parli già da sé, si può dare largo sfogo alla fantasia improvvisando decorazioni con le bucce del lime.
Un'altra piccola cosa: il risultato è ottimo anche col succo di limone al posto di quello di lime, semplicemente il gusto risulta un po' meno secco; l'importante è dosare bene gli ingredienti per non annacquarlo e non economizzare col ghiaccio (al prezzo, purtroppo, di avere una quantità minore di cocktail).
A questo punto, non mi resta che augurarvi una buona (ma come sempre, responsabile) bevuta con tutto il sapore e la freschezza di Cuba e se non ne avete mai assaporato uno, vi prego, rimediate e, vista la semplicità, preparatelo voi stessi, non ve ne pentirete.
Vai alla > ricetta.
Partiamo come sempre da un po' di storia: come spesso accade ci sono varie leggende legate all'invenzione dei cocktail e questo non fa certo eccezione.
Secondo la leggenda più famosa l'invenzione del Cuba libre avvenne tra il 1900 e il 1902 per festeggiare l'indipendenza di Cuba dalla Spagna. A tal proposito i militari erano soliti unire la cola importata dagli Stati Uniti con il rum, tipico di Cuba; ciononostante la ricetta definitiva è attribuita ad un soldato, il cui nome di copertura fu John Doe, che all'American Bar di Calle Nettuno a L'Avana ordinò proprio questo drink specificandone la preparazione e brindando al grido di "Por Cuba Libre!".
Secondo un'altra teoria, invece, fu un barman ad inventarlo mixando rum e cola per unire in maniera simbolica gli Stati Uniti e Cuba. Un'altra teoria propone il Cuba libre come una variante del Daiquiri con aggiunta di cola, alla quale venne dato il nome di una testata giornalistica rivoluzionaria (appunto "Cuba Libre") solo al momento della fondazione della stessa, nel 1928.
Storia a parte il Cuba Libre è uno dei drink più apprezzati del mondo, al punto di essere internazionalmente riconosciuto dall'IBA (International Bartenders Association) e pertanto annovera molte varianti. Partiamo da una premessa: il Cuba Libre NON è uguale al rum & cola. Alla lettura di ciò probabilmente ci saranno molti scettici ma ecco la spiegazione di quanto affermato: il Cuba libre prevede anche il succo di lime fra i suoi ingredienti, il rum & cola invece ha un nome che praticamente parla da sé. Detto questo passiamo alle varianti del drink: una è il Cuba libre pestato che prevede l'aggiunta di lime e zucchero di canna pestati, un'altra è una variante prettamente cubana che sostituisce il rum ambrato al rum bianco e aggiunge lo sweet & sour (mistura di succo di lime o limone con aggiunta di zucchero e all'occorrenza anche di un bianco d'uovo). Altre varianti, famose prevalentemente nei locali della cosiddetta "Milano da bere" sono il Cubotto (con chinotto), il Cubanta (con Fanta) e il Cobra (con Braulio). Da annoverare è anche il Santo Libre, celeberrimo a Santo Domingo (isola dalla quale prende il nome) sebbene meno conosciuto della sua controparte cubana, a base di rum e gassosa (alcuni baristi lo preparano con qualche goccia di Angostura).
Il bicchiere da usare è un tumbler alto o un highball, ma è sempre più comune prepararlo in un tumbler basso.
Il drink è caratterizzato da una costruzione molto semplice, pertanto le decorazioni possono anche non esserci, in ogni caso per dare un maggiore impatto visivo, qualora la freschezza del bicchiere appannato non parli già da sé, si può dare largo sfogo alla fantasia improvvisando decorazioni con le bucce del lime.
Un'altra piccola cosa: il risultato è ottimo anche col succo di limone al posto di quello di lime, semplicemente il gusto risulta un po' meno secco; l'importante è dosare bene gli ingredienti per non annacquarlo e non economizzare col ghiaccio (al prezzo, purtroppo, di avere una quantità minore di cocktail).
A questo punto, non mi resta che augurarvi una buona (ma come sempre, responsabile) bevuta con tutto il sapore e la freschezza di Cuba e se non ne avete mai assaporato uno, vi prego, rimediate e, vista la semplicità, preparatelo voi stessi, non ve ne pentirete.
Vai alla > ricetta.
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