Birrificio Messina: tutto il gusto della rinascita

Oggi su In the Glass, parliamo di una grande realtà siciliana, messinese per la precisione, davvero sbalorditiva.
Per anni e anni (addirittura dal 1923) i messinesi hanno accompagnato i loro pasti con la celeberrima Birra Messina. Nel 1988 l'azienda viene acquisita dalla Dreher SPA di Milano (poi Heineken Italia); appena un anno dopo l'azienda produce 500.000 ettolitri di birra ma nel 2007 inizia la crisi: Heineken abbandona la Sicilia. L'azienda sembra risorgere poco dopo grazie ad alcuni imprenditori e a 41 operai con la birra Triscele, ma il progetto fallisce. Finalmente, dopo 5 anni di cassa integrazione, 15 mastri birrai si improvvisano imprenditori e vincono la loro scommessa. Grazie ad un piano industriale di 3.2 milioni di euro e a svariati accordi con la Regione, i 15 intraprendenti mastri birrai ottengono la concessione dei terreni per la collocazione degli impianti. Il 29 luglio 2016 Birra Messina (ora Birrificio Messina, in quanto "Birra Messina" è un marchio sotto licenza e tutt'ora prodotta nello stabilimento di Massafra) riapre i battenti. Il presidente della Cooperativa Birrificio Messina commenta esprimendo tutta la sua ammirazione per i 15 lavoratori che investendo 600.000 euro sono riusciti nell'impresa di rilanciare la loro arte di mastri birrai (tramandata da generazioni) sul grande mercato, sottolineando come le richieste arrivino persino dall'Inghilterra e dalla Tunisia.
Da qualche settimana i prodotti del Birrificio Messina sono finalmente in commercio e la birra è più buona che mai. La produzione è articolata in tre prodotti: Doc 15, una classica lager; Birra dello Stretto Premium, una lager più aromatica della Doc; Cruda 15, non pastorizzata (non ancora in commercio).
Adesso proverò a darvi un'idea delle birre e a farvi entrare un po' nella tradizione mangereccia della mia Messina.

La Doc 15 è una classica lager dal colore oro chiaro.
La schiuma è fine e gradevole, la frizzantezza morbida.
Al palato si presenta delicata e fruttata con un intrigante finale amaro e persistente.
La gradazione è del 4.7% ed è disponibile nei formati da 33 cl e 66 cl.
L'abbinamento che mi sento di consigliare è quello con i rustici della tradizione siciliana. La Birra Messina è praticamente nata per accompagnarsi ai prodotti di rosticceria: il retrogusto amaro è fatto apposta per sposarsi con il salato delle acciughe di focaccia tradizionale e pidoni, ma dà il meglio di sé anche con i fritti, uno su tutti il celeberrimo arancino (o arancina, fate voi: tanto è un capolavoro lo stesso).

La Birra dello Stretto Premium presenta sull'etichetta l'immagine della Madonnina del Porto di Messina, simbolo di tutta la territorialità del prodotto.
Si tratta sempre di una lager ma con un colore più pieno e brillante della sopra citata Doc 15.
La schiuma, sempre rispetto alla Doc 15, è più densa e persistente, meno marcato, invece, il frizzante.
Ha un gusto avvolgente e corposo con sentori di crosta di pane che lentamente si dissolvono in un gradevole finale amaro.
La gradazione è del 5.7% ed è disponibile nel solo formato da 50 cl.
Per via del suo gusto più complesso l'abbinamento ideale è un piatto di carne non molto strutturato: nella foto in alto vedete due spiedini di braciole alla messinese con insalata di finocchio (qui a Messina per "braciola" si intende, oltre ad un insulto non particolarmente offensivo traducibile con "imbranato", un involtino di carne formato da una fettina ripiena di pangrattato e formaggio filante che poi viene cotta al forno o sulla brace).

Il sito del Birrificio Messina risulta ancora in costruzione e purtroppo non sono in grado di darvi informazioni sulla distribuzione fuori dal territorio messinese, ma spero di aver reso bene l'idea delle birre che ho provato e della cultura culinaria tipica della mia città (qualora vi trovaste a passare da Messina provate anche voi la nostra cucina, non ne rimarrete delusi).
A voi tutti da In the Glass l'augurio di un felice Natale (:

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