Birra d'Oltremanica: tre ispirazioni britanniche per il mese di Ottobre

Come ormai siamo soliti fare da due anni, dedichiamo un articolo del mese di ottobre alla tradizione monacense dell'Oktoberfest. Quest'anno, per i problemi che purtroppo conosciamo bene, la celeberrima fiera non si è tenuta ma ci teniamo a concludere il mese proprio parlando di birra: nello specifico, quest'anno ci concentriamo su tre specialità d'Oltremanica.

Prima birra di oggi: Old Golden Hen (alc. 4.1%).
La Old Golden Hen è una ale leggera del birrificio inglese Greene King prodotta a partire dai malti Pale e Amber, con un vivace color oro, aromi di frutti tropicali al naso e un gusto davvero rinfrescante, ricco di note di mango e pompelmo, con un amaro di fondo equilibrato e non invadente dato dalla varietà di luppoli (Fuggles, Williamette e il Galaxy della Tasmania).
Si tratta di una birra oltremodo piacevole da sorseggiare col caldo e pertanto accostabile ad una vasta gamma di piatti freschi e leggeri. Una coloratissima insalata di pollo, con lattuga, patate, pomodorini e capperi (indicatissimo in tal caso un tocco mediterraneo) ben speziata esalta le note fruttate della birra senza rinunciare ad un tocco leggermente amaro che unisce i capperi e la speciale luppolatura della birra.

Seconda birra: Greene King IPA (alc. 3.6%).
Rimaniamo sempre a Bury St. Edmunds, nel Suffolk, sede del birrificio Greene King.
La loro IPA è una birra color mogano leggera dal carattere speziato grazie all'utilizzo dei malti Pale, Crystal (responsabile delle intriganti note di caramello) e Black (che contribuisce ad un finale piacevolmente secco). Ulteriore nota di merito per l'utilizzo dei luppoli Challenger e First Gold che donano a questa birra un sentore herbaceous a dir poco gradevole.
Proprio quest'ultima caratteristica a renderla perfetta (a dispetto del contenuto tenore alcolico) nell'abbinamento con piatti corposi e speziati: anche stavolta ho optato per una ricetta mediterranea, i calamari alla marinara. Il mix di pomodoro, origano, capperi e olive verdi, associato alla naturale morbidezza del calamaro offre terreno fertile per la Greene King IPA, che accompagna al meglio gli aromi più ricchi di sapore e smorza il carattere piccante della pietanza rinfrescando il palato.

Terza birra: Belhaven Black (alc. 4.2%).
Ci spostiamo in Scozia per l'ultima suggestione di oggi. Si tratta di una nerissima stout ricca di note tostate di caffè e cioccolato prodotta con acqua e malti locali tra cui Pale, Crystal e Chocolate, quest'ultimo responsabile proprio delle sottili note di cioccolato anche se il vero punto di forza di questa birra è il carattere roasted, ricco e corposo, dato dall'orzo tostato. Sul finire, un lieve e secco sentore amaro dato, anche stavolta, dal luppolo Challenger.
Per non sembrare monotono, parlando di abbinamenti, lascio da parte i classici frutti di mare e torte al cioccolato non perché non siano indicati per questa birra bensì perché preferisco puntare l'attenzione su qualcos'altro: un hamburger ad esempio... Un buon burger, servito con pane ai cereali, lattuga e pomodori secchi ha tutto quello che serve per accostarsi alla Belhaven Black: un buon contrasto dolce/amaro, degli aromi selvaggi (come le spezie usate per condire i pomodori, primo su tutti l'origano) e - non da ultimo - l'aspetto di un vero piatto da pub. La birra non si discosta molto dal gusto della pietanza, dando a questo abbinamento un mix di note calde e confortanti gradevoli anche nella giornata più fredda.

Eccoci arrivati alla fine di questa panoramica su un pezzo di tradizione brassicola britannica, stavolta interpretata in un modo nuovo, con piatti e ispirazioni della cultura mediterranea proposti in questi interessanti, seppur insoliti, connubi.

< 2019                                                                                                                                  2021 >

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